L’eiaculazione ritardata (ER), che è stata definita incompetenza eiaculatoria, si può definire come un’inibizione specifica del riflesso eiaculatorio.
Come per le altre disfunzioni sessuali, gli ER si possono dividere in due categorie cliniche; quelli che soffrono di ER primaria e quelli la cui ER è secondaria. Gli uomini affetti da ER primaria si sono resi conto di questa difficoltà fin dal loro primo tentativo di rapporto sessuale. La maggior parte dei pazienti che appartengono a questa categoria non ha mai ottenuto l’orgasmo durante il coito, ma è in grado di raggiungere l’orgasmo extra-vaginale. Comunque, per definizione, questa categoria include anche gli uomini affetti da ER primaria assoluta, che non hanno mai in vita loro sperimentato l’orgasmo.
I pazienti invece che soffrono di ER secondaria hanno goduto di un periodo di buon funzionamento eiaculatorio, prima dell’insorgere delle difficoltà. Molto comunemente, in questi casi le ER si è manifestata in forma acuta dopo che il paziente aveva subito un trauma specifico, in altri casi, invece, non viene identificato nessun episodio catalizzatore.
Esiste una interessante variante dell’eiaculazione ritardata. In questa sindrome definita come incompetenza eiaculatoria parziale o anestetica, la reazione eiaculatoria è inibita solo parzialmente. La fase di emissione non viene danneggiata, mentre la fase eiaculatoria le contrazioni ogni 0,8 secondi dell’uretra del pene e dei muscoli striati bulbari e perineali è a quel che pare assente. Quando eiacula, questo paziente si limita a emettere il seme. L’uomo percepisce le sensazioni dell’inevitabilità eiaculatoria che segnalano le contrazioni dei muscoli lisci delle viscere riproduttive interne: prostata, canali seminali e deferente. Queste reazioni sono ancora normali. L’uomo percepisce anche una specie di culmine parziale, ma non riesce ad avvertire autentiche sensazioni eiaculatorie orgasmische, perché questa fase non si verifica. Durante questo mezzo orgasmo, il seme sgorga dal pene ma non viene espulso con forza. Questa condizione spacca funzionalmente in due le fasi di emissione e di eiaculazione dell’orgasmo maschile. Le componenti viscerali che sono mediate dai nervi simpatici e sono espresse dai muscoli striati. Purtroppo, in questa condizione viene inibita proprio la componente di pulsazione eiaculatoria che è quella che arreca piacere.
Tra le cause organiche che la inducono e che inducono, ancor più precisamente, l’eiaculazione impossibile, troviamo:
A) Cause neurologiche
– tumori o traumi del midollo
– sclerosi multipla
– morbo di Parkinson
– neuropatie
B) Cause endocrino-metaboliche
– ipotiroidismo
– diabete
C) Cause chirurgiche
– interventi nel distretto addomino-pelvico-perineale
D) Farmaci
– bloccanti alfa-adrenergici
– neurolettici
– antidepressivi triciclici e serotoninergici
– alcool
– metoclopramide
– cannabinoidi
– narcotici
In particolare sono i farmaci antidepresivi triciclici e serotoninergici che presentano come frequente effetto collaterale il ritardo dell’eiaculazione.
Più frequentemente le cause sono invece di tipo psichico e questa disfunzione e’ collegata a problemi di tipo psicologico riguardanti soprattutto la capacità di lasciarsi andare al piacere, specie con la propria partner. L’eiaculazione ritardata tende ad allungare i tempi dei rapporti sessuali e, se per l’uomo non è scontato il raggiungimento dell’orgasmo, per la donna il rapporto può essere pesante e doloroso, facendo inoltre sentire i due partners l’uno deluso e l’altra in colpa. Non parliamo, ovviamente, di episodi sporadici che rientrano, comunque, nella normalità della vita sessuale. Solo se si ripetono con una certa frequenza e se sono ravvicinati nel tempo, tanto da creare disagio a uno o a entrambi i partners, si dovrebbe richiedere l’intervento integrato di più specialisti.
In alcuni particolarissimi casi si puo’, infine, parlare di eiaculazione impossibile.
Occorre fare una differenziazione tra
a) il quadro clinico completo, nel quale non vi è eiaculazione e neppure orgasmo;
b) le condizioni nelle quali non vi è eiaculazione, ma è mantenuta la sensazione orgasmica;
c) quelle situazioni in cui vi è eiaculazione senza orgasmo.
Nella situazione a) le cause organiche sono assimilabili a quelle viste per l’eiaculazione ritardata. Sul piano psicologico, solitamente, si tratta di una conseguenza di un quadro ossessivo, caratterizzato da una necessità di controllo che si riverbera anche sulla sessualità. Nella situazione b) posiamo essere di fronte a quella che si definisce eiaculazione retrograda, con orgasmo quindi mantenuto, ma mancanza di emissione di sperma che, invece, viene spinto in vescica. Ne possono essere causa:
A) Problemi chirurgici
– esiti di prostatectomia
– interventi di simpaticectomia addominale
– chirurgia dell’aorta addominale
– linfoadenectomia retroperitoneale
B) Diabete mellito
C) Farmaci
– tioridazina
Quando invece all’esame delle urine non sono presenti spermatozoi, si è di fronte ad un orgasmo anaeiaculatorio, che può essere determinato da:
A) Cause chirurgiche
– distruzione delle vie simpatiche addominali
– blocco dei deferenti a livello del collicolo prostatico da cause infiammatorie o traumatiche e post-chirurgiche
B) Cause endocrine
– ipogonadismi primitivi e secondari (vi è diminuzione di eiaculato per deficit di testosterone)
C) Farmaci
– bloccanti alfa-adrenergici
Nella situazione c) il normale riflesso eiaculatorio non è accompagnato da orgasmo.
Di solito tutte le fasi della risposta sessuale si susseguono normalmente e l’erezione è mantenuta per diversi minuti dopo l’eiaculazione. La sola causa organica di questo disturbo è da attribuirsi ad una patologia del midollo spinale. Di solito le cause sono psicologiche, con meccanismi psicosomatici che bloccano il piacere. Spesso si tratta di un sintomo psichiatrico di tipo isterico.